immagine raffigurante San Domenico durante la festa dei serpari a Cocullo
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Cuore d’Abruzzo: un viaggio tra storia e tradizioni

Quando penso all’Abruzzo, mi tornano in mente i sapori, le risate nelle piazze e il calore delle mani intrecciate in danze antiche. Questa terra, con le sue tradizioni, è come una nonna che racconta storie al camino: ogni parola è un ricordo, ogni gesto è un insegnamento.

Il presepe vivente: quando il Natale diventa teatro

Non dimenticherò mai la prima volta che ho assistito al Presepe Vivente di Rivisondoli. Il freddo pungente, le stelle che brillavano come occhi curiosi e la commozione nel vedere la natività prendere vita davanti ai miei occhi.

Giunto alla 73^ edizione ogni anno, il 5 gennaio, il borgo di Rivisondoli in provincia dell’Aquila si anima con la rappresentazione storica della Natività. È un evento che va oltre la religione: è un momento di pura magia, dove ogni abitante diventa attore di una storia millenaria.

La festa dei serpari: coraggio e devozione

Quando ho visto un serpente avvolgersi attorno al braccio di un fedele a Cocullo (AQ), il mio cuore ha saltato un battito. Nel cuore dell’Abruzzo, il primo maggio Cocullo si risveglia con un’antica celebrazione: la festa dei serpari, in onore di San Domenico abate.

Questa festività, che dal 2012 si tiene stabilmente in questa data anziché il primo giovedì di maggio, affonda le sue radici in un rito pagano millenario dedicato alla dea Angizia, testimoniando la fusione tra fede cristiana e tradizioni ancestrali.

È una tradizione che ti lascia senza fiato e ti fa riflettere sul significato di comunità e coraggio.

Le glorie di San Martino: il fuoco che unisce

Le Glorie di San Martino a Scanno (AQ) sono un inno alla condivisione. Intorno a quei falò ho scaldato le mani, ho condiviso storie e ho brindato con vino novello. È una celebrazione che sa di casa, di amicizia, di quelle piccole cose che rendono la vita grande.

L’evento risale a un’epoca antica, un tempo in cui le comunità si riunivano attorno a fuochi ardenti per scacciare le tenebre crescenti e le incertezze portate dai cambiamenti stagionali. Queste pratiche pagane, nate dal bisogno di protezione contro gli elementi, si sono evolute in una festa cristiana che celebra San Martino, simbolo di prosperità e protettore dei meno fortunati.

Da generazioni, la notte del 10 e tutto l’11 novembre sono momenti di gioiosa celebrazione, un tributo alla storia e alla comunità locale.

La giostra cavalleresca di Sulmona: cavalli, sfide e nobiltà

Ogni anno, l’ultimo weekend di luglio, Sulmona si trasforma in un palcoscenico medievale con la Giostra Cavalleresca. La Giostra Cavalleresca di Sulmona è un evento storico che riporta la città nell’epoca medievale. Cavalieri in armature e dame in abiti d’epoca competono con abilità equestre, mentre la comunità celebra con orgoglio le proprie tradizioni.

È un simbolo di continuità culturale, unendo passato e futuro in una festa che coinvolge tutte le generazioni. La competizione è feroce, ma è lo spirito di comunità e la celebrazione della storia locale che veramente incanta.

La corsa degli zingari di Pacentro: velocità e tradizione

La Corsa degli Zingari è un pilastro della cultura locale di Pacentro (AQ) un evento che unisce sport e spiritualità. Gli abitanti del paese, in una corsa che sfida la resistenza e la velocità, rendono omaggio alla Madonna di Loreto ogni prima domenica di settembre, perpetuando così una tradizione che è tanto una prova fisica quanto un atto di devozione.

Giovani atleti scalzi sfidano la gravità correndo lungo le ripide strade del paese. Non è solo una gara, ma un rito di passaggio, un omaggio alla forza e alla resilienza delle generazioni passate.

La festa del narciso: fiori e allegria

La primavera in Abruzzo è segnata dalla Festa del Narciso a Rocca di Mezzo (AQ).  Celebrata l’ultima domenica di maggio, il profumo inebriante dei narcisi satura ogni angolo del borgo, mentre l’effervescenza e la gioia permeavano le strade.

I carri adornati, frutto dell’impegno collettivo, catturavano lo sguardo: veri capolavori che rendevano omaggio al risveglio primaverile e all’indomito spirito comunitario, che si stringe in festa per onorare le radici e il ciclo vitale.

I Faugni di Atri: fuoco e fede

Il 7 dicembre, la vigilia dell’Immacolata, Atri (TE) si illumina con i Faugni. I “Faugni” sono fasci di canne accesi portati in processione all’alba del 8 dicembre nel centro storico di Atri, in una tradizione che risale a riti propiziatori antichi. La sera precedente, la comunità si raduna in piazza Duomo per l’accensione del falò e festeggia fino al mattino, quando il suono del Campanone segnala l’inizio della processione.

Questa antica tradizione, che prelude al Natale, è un simbolo di purificazione e rinnovamento.

La perdonanza Celestiniana dell’Aquila: perdono e storia

Il 28 e 29 agosto, L’Aquila celebra la Perdonanza Celestiniana. Questo evento mi tocca profondamente ogni volta che partecipo: è un momento in cui L’Aquila, la città che ha sofferto tanto, si riempie di speranza e di luce. La basilica di Santa Maria di Collemaggio si apre per accogliere tutti coloro che cercano pace e perdono, proprio come voluto da Papa Celestino V secoli fa.

È un’esperienza unica, che unisce la comunità in un abbraccio collettivo di riconciliazione e rinnovamento spirituale. Per me, la Perdonanza non è solo una tradizione, ma un simbolo vivente della resilienza umana e della capacità di guardare avanti, nonostante le difficoltà del passato.

In conclusione, viaggiare in Abruzzo significa immergersi in un mondo dove il passato e il presente si incontrano, dove ogni festa è una pagina di un libro aperto e ogni tradizione è un racconto che aspetta di essere vissuto.

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